lunedì 31 marzo 2014

KINODROMO 28-032014


In seguito a una manifestazione in cui era stato occupato il cinema Arcobaleno (abbandonato da tempo) da un collettivo di universitari che mostrarono come funziona il lavoro dietro una cinepresa, Lorenzo e i suoi colleghi si sono interessati di cinema.
Oggi nel Cinema Europa in Via Pietralata, struttura che stava andando verso il fallimento, gli operatori di Kinodromo gestiscono metà della programmazione in collaborazione con il proprietario della struttura. I ragazzi dell'organizzazione inoltre possono scegliere dei film dalla lista di "Mondovisioni, i documentari di Internaziole". Ad ogni serata inoltre è possibile partecipare ad un dibattito per trattare dei temi inerenti al film proiettato.

KILOWATT 28-03-2014


Ci siamo recati presso la struttura del coworking Kilowatt di Via Borgo di San Pietro 22. Lorenzo insieme a tre suoi amici hanno preso in affitto questo spazio e hanno fondato Kilowatt. Subito molte altre persone si sono interessate al progetto, che si basa nel semplice mettere in condivisione uno spazio, con risparmi economici e con la possibilità di far lavorare insieme diverse persone in altrettante realtà. La maggior parte di lavoratori sono "Start-up", giovani appena entrati nel circolo del lavoro che devono inventare la loro strada.
Le realtà che abbiamo conosciuto si occupano di design, architettura, media...
Principalmente Kilowatt si ripropone di mettere in collaborazione più ragazzi che lavorano e convivono per sviluppare diversi progetti creando nuovi lavori.
Di base rispetto agli altri coworking i quattro fondatori non lavorano lí, ma in altri uffici. Lorenzo in particolare si occupa della programmazione di alcuni spot pubblicitari su internet.
(Gaia, Giulia, Serena, Sohag)









ARVAIA 24/03/14




 
Arvaia è nata lo scorso Febbraio, ed è un esperimento di agricoltura sociale in cui direttamente i cittadini coltivano in modo collettivo (attraverso la condivisione del terreno) e biologico i prodotti della terra. I vantaggi di quest'associazione autofinanziata dai soci sono la capacità di riprodursi in modo autosufficiente i prodotti che si possono comprare al supermercato, la condivisione dei beni comuni e fare comunità, socializzare soprattutto in questo momento di crisi in cui molte persone disoccupate, in crisi con il lavoro si sono iscritte per fare agricoltura e coltivare dei prodotti buoni, naturali e molto meno costosi, come si faceva all'età della villa romana. Ogni settimana c'è la raccolta dei prodotti ricavati che vengono suddivisi equamente ad ogni socio. Inoltre ci ha spiegato che Arvaia sta avendo così tanto successo, infatti sono iscritte quasi 200 persone, perchè quando è nata quest'idea di agricoltura solidale ognuno all'interno del gruppo per far si che si diffondesse piú velocemente si è occupato di specifici lavori come creare la pagina su facebook, scrivere sul giornale e lavorare con ogni mezzo di comunicazione per far si che questo concetto arrivasse bene anche a tutti coloro che vivono in città dove coltivare è molto difficile. In fine Abbiamo concluso definendo quest'associazione come una piccola economia particolare a se ma piú sana.



Arianna

STRECCAPOGN


Il giorno 28/03/2014 siamo andate a visitare la fattoria didattica dove lavorano i collaboratori di Streccapogn.

L'associazione Streccapogn, nasce dall'intrecciarsi delle storie e dei sogni di un gruppo di cittadini impegnati da anni in esperienze legate al mondo del sociale, dei movimenti ambientalistici e del consumo critico.
L'associazione è attiva dal 2012 nei territori di Monteveglio e di Casalecchio di Reno, con l'obbiettivo di favorire un percorso di rifondazione dell'economia locale attraverso l'attività agricola.
Si occupa della cura di diverse porzioni di territorio agricolo e gestisce le attività di produzione, trasformazione e distribuzione dei prodotti.
L'associazione conta sull'impegno di un gruppo di volontari per sostenere la creazione di una rete rurale di comunità attraverso attività di educazione, la collaborazione dei contadini locali e sostenendo l'inserimento lavorativo di persone in difficoltà e di aspiranti agricoltori.
Gli Streccapogn nascono per imparare insieme a fare le cose che rispondono ai nostri bisogni quotidiani, a partire dal riappropiarsi del controllo sulla propria alimentazione, sapere cosa mangiamo e provare a produrlo nella propria casa o nel proprio orto.







Le prospettive di Streccapogn sono :
- di carattere economico, legata alla possibilità di produrre lavoro più distribuito e più sostenibile, e per riavvicinare, attraverso l'agricoltura, le persone e i loro bisogni fondamentali di salute, socialità e benessere.
- di carattere ambientale, legata a un cambiamento di vita personale e comunitario, per favorire la transizione verso un modello dove le relazioni tra persone e con la terra occupino uno spazio prevalente sulle relazioni con i beni di consumo.
- di carattere sociale, poichè l'agricoltura è anche uno strumento d'integrazione, dove generare relazioni nella comunità, oggi sempre più passive.

Ilaria, una collaboratrice, ci ha fatto visitare il luogo in cui lavorano.
Un immenso territorio, in cui una parte è dedicata alla coltivazione di ortaggi biologici, quali : cavolfiori, bietole, cavoletti di bruxelles, ecc..
E una parte comprende zone in cui si allevano e proteggono vari animali (asini, pony, maiali, galline, capre).
La cosa che ci ha colpite maggiormente è il loro interesse verso la comunità, e specialmente a ragazzi con problemi fisici, mentali o difficoltà a integrarsi nella società.
Le collaboratrici di Streccapogn aiutano questi ragazzi ad integrarsi nella società che li circonda, a sentirsi a proprio agio e a non sentirsi diversi e discriminati dagli altri.

                                                                                      Streccapogn offre diversi corsi tra cui :
- introduzione al sapone, cos'è e come si prepara.
- lamboratori di pittura per bambini

Da quest'anno l'associazione si occupa di un vigneto con l'aiuto dei ragazzi, il vino prodotto (senza utilizzare prodotti chimici) sarà poi imbottigliato e venduto nella zona di Monteveglio, soprattuto per il discorso del "kilometro 0", ovvero evitando spese di spedizione e collaborando con altri contadini della zona.

















Ilaria, Ludovica

COMUNE DI CASALECCHIO (sala gialla)



Il 28-03-2014 ci siamo recati in comune a Casalecchio. Al nostro arrivo ci hanno accolto all'interno di un piccolo spazio (sala gialla), iniziando così a parlare del progetto “porta a porta” che è un sistema di raccolta che il comune di Casalecchio ha introdotto nel 2013. Questo progetto consiste nella divisione di sacchi azzurri e sacchi gialli, così abbiamo iniziato a porre domande agli esperti riguardanti il progetto. Loro hanno sottolineato più volte che questo progetto è molto funzionale in quanto non si hanno più cassonetti per strada tranne che il cassonetto del vetro. Ci hanno spiegato che in un primo momento i cittadini erano molto spaventati, ma si son fatte 34 assemblee per chiarire ogni dubbio. Vi è molta collaborazione da parte dei cittadini, anche se, purtroppo, ancora oggi molte persone non accettano e non rispettano questo tipo di progetto e quindi saranno poi puniti con sanzioni di 50 Euro, in seguito ad un richiamo. I loro progetti per il futuro sono quelli di aggiungere contenitori viola ovvero che servono per rifiuti elettronici.
IL RIFIUTO È CALATO COSÌ DEL 30%.
L'esperienza è stata molto interessante, vedere come questo comune è organizzato mi fa molto piacere perchè a Ozzano dove abito io questo non accade, ed è una cosa controproducente sia per chi ci abita sia per chi viene a vedere il paese. Con la raccolta dicuramente tutti noi riusciremo a vivere meglio, è una cosa molto importante che tutti dovrebbero rispettare. 
Martina Abbruzzese

SHOWROOM ALDINI

Questa foto viene dalla lezione sulla gestione dei rifiuti nella storia...partendo dagli antichi Etruschi fondatori della nostra città nel 189 a.c.  quella che al tempo era chiamata Felsinea, qui stiamo costruendo una città sulla pianta di Bologna( per lo più ci siamo divertiti a distruggere le torri degli altri, cosa per niente in solito nel medioevo ;)
L. Vacchetti

SECOND LIFE

 
Oggi 26 Marzo 2014 siamo andate a Second life, un'area del riuso in cui gli oggetti destinati al cestino vengono presi (gratuitamente o offrendo una un' offerta libera) e riutilizzati. Chiunque del comune di Bologna può recarsi lì e donare, scambiare o prendere un oggetto e riutilizzarlo al fine di dare una nuova vita allo stesso. Zeno Gobetti ci ha accolte caldamente e ci ha subito permesso di "dargli del tu", lo abbiamo intervistato e raccolto le informazioni importanti e dopo di che abbiamo posto alcune curiosità sorte al momento dell'incontro. Finite le domande abbiamo osservato i vari oggetti: tra mucchi di vestiti, pile di libri e infinite VHS, l'abbondanza di quegli oggetti ci ha fatto pensare che se non avessero creato quell'area tutte quelle cose ancora in ottimo stato sarebbero andate distrutte o incenerite. Abbiamo capito che è importante quest'area, magari non per noi direttamente, ma per quelle persone (che abbiamo visto di persona) che non hanno le possibilità di permettersi quelle cose che noi consideriamo scontate. Ci siamo trovate molto bene con i lavoratori di Second Life,  Zeno è stato gentile e il suo collega (del quale mi sfugge il nome) ci ha persino offerto dei pasticcini. Insomma è stata una mattinata istruttiva e apparte il freddo e la grandine siamo rimaste soddisfatte.
Romina.






CANAPE'




Il giorno 26 Marzo 2014 ci siamo recate da Canapè, una pasticceria biologica e vegana.
Abbiamo avuto un’ottima accoglienza da parte di Gabriele, il quale ci ha spiegato che per i loro prodotti utilizzano ingredienti di agricoltura biologica, sia per la nostra salute, sia per l’ambiente.
Abbiamo potuto osservare i tanti prodotti di pasticceria (vi mostriamo sotto le immagini), tra cui brioche, muffin, focacce, torte di pere e cioccolato, pizze, il tutto rigorosamente biologico.

Qui di seguito riporteremo l’intervista che abbiamo posto con le sue risposte.
-COME FATE A ESSERE SICURI CHE I VOSTRI PRODOTTI SIANO AL 100% BIO?
“Due volte l’anno viene un certificatore a prelevarli: una volta guardano le fatture, ossia controllano che tutte le materie prime siano biologiche;  di conseguenza anche tutti i nostri fornitori devono presentarmi un certificato e un’altra volta prelevano un prodotto a caso e lo mandano ad analizzare.”

-COME MAI FATE ANCHE PRANZI VEGETARIANI E VEGANI? SCELTA CASUALE?
“Noi siamo un pochino sensibili al discorso soprattutto vegano perché comunque una pasticceria vegetariana, è difficile che ti venda della salsiccia o formaggio. Abbiamo deciso di andare di più sul vegano perché crediamo in questo stile di vita, quindi sono principi e non è una scelta casuale.”

-LA GENTE COSA PENSA SECONDO VOI DEI CIBI BIOLOGICI?
“La gente è favorevole, c’è chi ne abusa perché il biologico sta diventando un business e quindi il consumatore deve stare attento a tante cose, ma in ogni caso ci deve essere la certificazione, nel senso che molti negozi o pasticcerie nei prodotti ci scrivono biologico, magari hanno il caffè o la marmellata biologica, la gente legge biologico ma in realtà non lo è.”

-COSA DIREBBE LEI PER CONVINCERE UNA PERSONA A MANGIARE SPECIALMENTE BIOLOGICO?
“Bisognerebbe che la persona conoscesse a fondo la filiera e si renderebbe conto che il prodotto biologico vero, segue una certa lavorazione, dalla fase della semina a quella della raccolta, che non segue la convenzionale.”

-PERCHE AVETE DECISO DI APRIRE UNA PASTICCERIA SPECIALMENTE BIOLOGICA?
“Perché comunque crediamo in questo.”

-QUAL’E’ IL METODO UTILIZZATO DALLE AZIENDE AGRICOLE IN CUI COMPRATE IL PRODOTTO CHE ARRIVA AI VOSTRI CLIENTI?
“Bella domanda! Non lo so, nel senso che io essendo il trasformatore finale mi fido di quello che mi dicono, come io ti presento il certificato, mi fido che il mio fornitore faccia lo stesso, però penso che lavorino in un modo biologico – biodinamico.”

-DA COSA DERIVA LA SCELTA DI DARE UNA SPECIE DI CARTA D’IDENTITA DI OGNI PRODOTTO?
“Ti diciamo quello che c’è dentro il prodotto, una sorta di pubblicità. Ad esempio se ti scrivo biscotto senza zucchero e te lo sottolineo, è un po’ un’immagine nostra e poi secondo me il cliente vede la peculiarità di quel prodotto.”


-LA VOSTRA IDEA DI PROPORRE AI CLIENTI LA CASSETTA DI PROVA HA PORTATO GUADAGNI ALLA VOSTRA ATTIVITA’ DOPO AVER PROVATO I VOSTRI PRODOTTI? HA SUSCITATO L’ATTENZIONE DEI CLIENTI?
“No, abbiamo la fortuna che non siamo una pasticceria che ha bisogno di farsi pubblicità, sono gli altri che ci trovano, perché il biologico, il vegano è lui che ci trova, che cerca una pasticceria diversa dalle altre, quindi la cassetta non è servita a niente.”

-LEI CHE E’ VEGANO, COM’E’ ARRIVATO A CONOSCERE QUESTA COSA?
“Diciamo che io ho visto dei filmati molto eloquenti, dove ci sono scene strazianti di animali, poi passando in ambito salutistico, gli effetti delle proteine animali sono devastanti, solo che siamo invasi da menzogne tutti i giorni. Noi siamo figli di pillole, appena abbiamo mal di testa ne prendiamo una, ma non andiamo a capire l’origine del dolore.”

Gaia, Amal, Costanza

STRECCAPOGN 27/03/14

Alle 9:30 siamo arrivati in piazza a Monteveglio alla bancarella di Straccapogn dove i collaboratori ci hanno accolto e spiegato il funzionamento di questa piccola associazioni di cittadini. L'abbozzo iniziale di Straccapogn è avvenuto nel 2008 quando il dirigente ha preso possesso dei terreni agricoli con tre amici e successivamente è nata un'associazione con il movimento di transizione nel 2012. L'obbiettivo di questa società è ricostruire la comunità facendo agricoltura solidale perchè oggi non esistono più unità di persone che sia aiutano reciprocamente, e in questo periodo di crisi sarebbe una cosa fondamentale (oggi ognuno tende a pensare al proprio benessere). Per sostenere questo progetto ecosolidale, Streccapogn svolge attività educative collaborando con i carcerati della Dozza, reintegrandoli nella società facendoli lavorare le terre e con ragazzi disabili in modo che riescano ad integrarsi con le persone. Questo tipo di progetto quindi offre lavoro a tutte le persone più in difficoltà da coloro che hanno dei problemi fisici a quelli economici. Oggi i prodotti Streccapogn sono venduti nei mercati di Monteveglio, Savigno e Bazzano, comprare questo tipo di prodotti è un vantaggio per il cittadino perchè il prezzo è molto basso, si conosce la provenienza, e sono biologici, quindi fanno bene alla nostra salute
Arianna
SITO ,SITO DELLE MIE BRAME , CHI È IL PRODUTTORE PER ME OTTIMALE ?

Il giorno 26, durante l'incontro ad Alchemilla, ci è stato mostrato questo libro, eccone un' analisi.
Il progetto pagine arcobaleno nasce con l'intento di fare aprire gli occhi ai consumatori , perchè nessun gesto  è privo di conseguenze ,neanche quello più banale e quotidiano , anzi soprattutto quello banale e quotidiano.Fare la spesa al supermercato,usare un mezzo per andare al lavoro , investire i propri risparmi ,connettersi alla rete , non sono scelte che riguardano solo la convenienza economica o la comodità personale. Sono azioni politiche , che hanno ripercussioni sulla società e sull'ambiente , perchè ogni individuo ha un potere da esercitare ; quello di decidere come spendere i propri soldi ed il proprio tempo.
Il GRUPPO PAGINE ARCOBALENO , che si è occupato di portare avanti il progetto e lavora insieme da più di 4 anni , è composto da persone appartenenti a diversi gruppi ed associazioni che si muovono a Bologna nell'ambito del movimento alternativo alla globalizzazione neoliberista , su tematiche ambientalistiche , di solidarietà sociale, di giustizia economica , di libera circolazione del sapere.  Tale guida vuole essere un aiuto concreto a chi desidera avvicinarsi al consumo critico e consapevole : alle persone che non danno il proprio denaro a chi non lo merita, e cge non vogliono appropriarsi di più risorse di quelle che gli spettano ! Il progetto infatti ha lo scopo di creare occasioni di incontro e di scambio per le realtà produttive  e associative (piccoli produttori agricoli biologici e biodinamici , cooperative e imprese sociali  botteghe del commercio equo , associazioni ambientalistiche e di solidarietà sociale, ecc ) che formano la trama di base  per un'economia diversa : un'economia solidale .


La guida è divisa in 3 parti :

●la prima ( Il Progetto Pagine Arcobaleno) in cui è inserita questa  presentazione , contiene un breve testo sull'impronta ecologica ed alcune informazioni su soggetti privati ,organizzati ed istituzionali , che già da anni agiscono per la promozione del consumo critico nella nostra provincia .

●L'indirizzario (la seconda parte : Mettersi in Cammino) contiene circa 200 indirizzi utili , riuniti in categorie merceologiche e affiancati da una descrizione dei prodotti e delle attività .

●La terza ed ultima parte ( Esperienze di Economia Solidale) raccoglie esperienze di vita , di politica e di lavoro di soggetti che hanno scommesso sulla possibilità di creare attività ispirate ad una nuova forma di economia.
HEDDOUB HAYAT

ALCHEMILLA


Il giorno 26 Marzo ci siamo recati in gruppo    (FATIMA,HAYAT,GREGORIO,SOHAG,VERONICA,SIRINE,ALESSIO E STEFANO) presso l’Achemilla che non è un’associazione ma un G.A.S. e cioè un insieme di persone che decidono di acquistare collettivamente dei prodotti alimentari o di uso comune e che utilizzano il concetto di solidarietà come criterio guida nelle scelte quotidiane di consumo.
Abbiamo intervistato le rappresentanti di questo G.A.S. e dall’ intervista sono emerse tante informazioni che ci hanno colpito.
Alchemilla è nata 1 anno fa tramite l’idea di creare nuovi G.A.S. sul territorio e di dare alla cittadinanza la possibilità di conoscere queste realtà alternative.
Questo G.A.S. è composto da circa 20 persone attive e la spesa è fatta da circa 130 persone per 5 volte all’anno; poi il tutto viene consegnato in diversi punti della città.
Esso non si occupa soltanto dell’acquisto, o per lo meno lo fa sostenendo anche vari progetti e iniziative di solidarietà come quella dell’associazione “El Ouali Bologna” per la libertà del Sahara Occidentale. Il pagamento può avvenire tramite bonifico o in contanti e questo G.A.S. si è affidato alla banca Etica che è una banca cooperativa che non finanzia attività poco morali ( come l’acquisto di armi per le guerre) ma investe solamente in attività solidali.
I criteri in base ai quali essi lavorano sono:
1. scegliere prodotti prevalentemente locali per ridurre l’inquinamento, lo spreco energetico e rafforzare il legame con il territorio.
2.scegliere prodotti biologici o ecologici che rispettano la terra e l’ambiente, la persona e la biodiversità.
3.scegliere piccoli produttori e cooperative sociali che lavorano e impiegano lavoro senza ricorrere allo sfruttamento e alla sola logica del profitto.
3. condividere l’organizzazione con l’assunzione di impegni periodici a rotazione tra i/le componenti del gruppo.
4. vi è un rapporto diretto con i produttori ( relazione stretta)

Alla base di tutto vi è anche un principio di solidarietà tra consumatori e produttori e di fiducia nei confronti dei produttori; ciò è rappresentato anche dal fatto che i prodotti acquistati da Alchemilla non sempre sono certificati in quanto questo comporterebbe un costo in più per i produttori i quali, però, assicurano la biologicità dei loro prodotti.

Alchemilla non riceve finanziamenti esterni e comunque non sussiste neanche il bisogno di riceverli.
Per sostenere alcuni produttori deve pagare in anticipo i prodotti che verranno acquistati, come per esempio il caffè proveniente dal Tatawelo.

Esiste anche un censimento nazionale che raccoglie la maggior parte dei G.A.S. tramite il quale possiamo conoscere quello più vicino a noi.
www.retegas.org


Ovviamente alcuni G.A.S. come Alchemilla hanno delle pagine web, distribuiscono del materiale cartaceo e comunque danno anche delle feste.

I MESSAGGI che questo G.A.S. vuole inviare a tutti sono:
“Quando compri fai una scelta su tutto ciò che accadrà in futuro”

“Le scelte incidono sulla società”

“Chiedetevi quello che comprate prima di comprare”

“Per migliorare la qualità della nostra vita è importante non delegare”.







FATIMA

domenica 30 marzo 2014

FRULLO FEA 26/03/2014

FRULLO FEA - 26/03/2014

Il giorno 26 marzo io, Arianna e Giacomo ci siamo recati nell'azienda Frullo FEA dell'Hera, dove c'è un termovalorizzatore.
In questa giornata il signor Mattioli ci ha spiegato di cosa si occupa l'azienda e come sono divisi i diversi settori e di cosa si occupano.
L'Hera è un gruppo che si occupa di offrire dei servizi (gas, luce, acqua e raccolta dei rifiuti) ai cittadini del territorio, è una multi-utility ed è la prima aggregazione di 13 aziende emiliane in Italia. Le ultime città che si sono associate sono state Padova, Trieste, Udine, Pesaro, Ancona e Macerata.
I vantaggi di questa multi-utility sono molti: c'è la possibilità di investimenti e quindi di essere quotati in borsa e con l'aggregazione sono possibili investimenti da parte delle banche i quali comportano a nuovi maccanari per lo smaltimento dei rifiuti (termovalorizzatori). Inoltre sono presenti innovazioni, sperimentazioni e progetti finanziati dalla Comunità Europea, è presente una sinergia: delle economie che si aggregano fra loro espandendosi offrendo così migliori servizi a miglior prezzo. Sono presenti anche dei contro: questa è un'azienda autonoma, non è controllata da un comune o da un sindaco e questo comporta a una grande responsabilità.
L'azienda si suddivide in diversi settori, alla base c'è la direzione generale operations, successivavamente ci sono i reparti amministrativi, commerciali.. . La direzione generale operations eroga i servizi ed è divisa in: direzione energia, direzione acqua, direzione ambiente, direzione tecnica clienti che si occupa del rapporto con i cittadini. La direzione ambiente si occupa dei rifiuti e dei centri di raccolta, opera in quattro fasce: Modena-Ferrara, Bologna-Imola-Faenza e Rimini-Ravenna. Atesir è l'ente regolatore regionale e si interfaccia con le aziende al posto dei comuni, tratta  le tariffe, le remunerazioni degli investimenti..., mentre la tariffa ambientale è in capo al comune.
L'area di Bologna-Imola-Faenza si suddivide a sua volta in 5 distretti:

  • Bologna
  • Bologna comuni limitrofi nord
  • Bologna comuni limitrofi sud
  • Imola e comuni
  • Faenza, Lugo e comuni

Questi 5 distretti sono supportati dal supporto tecnico-amministrativo che si occupa del conteggio dei rifiuti erogati dai distretti, dei progetti dell'ambiente.
In ufficio invece ci si occupa della progettazione dei nuovi servizi per esempio il comune può fare richieste per la raccolta differenziata. A proposito di questa richiesta ci possono essere 3 alternative.

1. PORTA A PORTA: questa alternativa è già attiva nel centro storico di Bologna e in diversi comuni e consiste nel rimuovere i cassonetti dei rifiuti, i quali verranno ritirati seguendo un calendario davanti al portone di casa propria. Il rifiuto non è conferibile liberamente.
I vantaggi di questa alternativa sono svariati: inanzitutto vengo differenziati molti rifiuti e i cittadini preferiranno acquistare prodotti meno imballati educando così alla raccolta differenziata. Uno svantaggio è che i rifiuti vengono accumulati in casa per più giorni del solito.
Inizialmente c'è un calo di percentuale di cittadini che differenziano ed è presente una migrazione di rifiuti dove chi abita in un comune dove si è adottato il sistema "porta a porta" porta i propri rifiuti nei cassonetti dei comuni vicini.
Il primo comune ad adottare questo sistema fu Monteveglio nel 2005, seguito poi da Crespellano (2008), Zola Predosa (2012) e Casalecchio (2013).

2. RACCOLTA DIFFERENZIATA NELLE SCUOLE: questa iniziativa iniziò nel 2008 e consentiva di fare la raccolta differenziata di carta e plastica nelle scuole elementari, medie e successivamente nelle superiori. Nel 2013 la zona Navile ha concordato con i direttori didattici e il dirigente scolastico di applicare questa iniziativa in tutte le scuole (quasi 40). Ora sono attivi i quartieri San Donato, Savena, Porto e Santo Stefano. L'istituto Aldini è già attivo in questa iniziativa, seguirà il liceo Fermi.

3. LA CALOTTA: è un'alternativa al "porta a porta" e si hanno avuto risultati superiori del 70%. Consiste nel mantenere la presenza dei cassonetti ma applicando alle aperture delle limitazioni, una piccola apertura apribile attraverso una tessera nominativa e ci entra solo un sacchetto familiare. Ci sono delle varianti: può essere applicata solo al cassonetto dell'indifferenziata o anche in quelli di carta, plastica e vetro. Questo comporta a una riduzione della produzione dei rifiuti perchè i cittadini è come se si sentissero "monitorati" attraverso la tessera ma ha costi di produzione e di mantenimento molto alti.

Infine ci siamo recati in diversi uffici tra i quali l'ufficio di reporting, che si occupa dei conteggi dei rifiuti inseriti nel database e vengono sviluppate le statistiche dei comuni e il controllo dei dati inseriti. Raccolgono in archivi i formulari, che sono dei documenti di trasporto che segue tutta la tratta del rifiuto il quale ha un codice CER. Di questo formulario ce ne sono 5 copie: una copia rimane al produttore alla fine del trasporto compilata dall'autista e dall'impianto, altre tre viaggiano sul camion insieme al rifiuto e rimangono all'autista e quest'ultima rimane all'impianto.
Abbiamo visitato anche il reparto amministrativo: si occupa di pagamenti, delle fatture dei rifiuti e ha sviluppato anche un app chiamata "rifiutologo" che consiste in una applicazione che indica la collocazione esatta degli oggetti negli appositi cassonetti ed è anche possibile fare segnalazioni scattando foto a situazioni di disagio riguardanti i cassonetti e i rifiuti, queste segnalazioni vengono completate compilando un modulo il quale è mappato e arriva direttamente sul computer dell'impiegato che se ne occupa, successivamente all'intervento dell'autista, viene mandata una foto a chi ha fatto la segnalazione per dimostrare che è avvenuto l'intervento del gruppo Hera.

Erica

venerdì 28 marzo 2014

SECOND LIFE

Oggi, io, Amal e Sirine ci siamo recate a Second Life che è una stazione  ecologica situata a Borgopanigale e abbiamo         intervistato il signor Zeno Gobetti, responsabile di questa stazione ecologica.
Second Life è l'aria primaria del riuso, in quest'area i cittadini possono portare degli oggetti di cui non hanno più bisogno ma che sono ancora riutilizzabili, questi oggetti vengono poi messi a disposizione di altri cittadini che entro 90 giorni possono prenderli per usufruirne; in caso qualcosa non venga presa entro 90  giorni essa viene  trasferita nella stazione ecologica dell'Hera per riutilizzarne i materiali e smaltirla.
Questa struttura è nata in collaborazione con Hera ed ha cominciato a funzionare il 20/09/2011.
Essa vanta circa 2000 utenti che negli ultimi 3 anni hanno consegnato degli oggetti e poco più di 2000 che li hanno " acquistati" ( acquistati in un certo senso perchè non vi è un prezzo degli oggetti ma una donazione libera e simbolica che rappresenta gli oggetti che vengono riutilizzati).
La finalità di Second Life non è fare profitto con gli oggetti che vengono fatti girare ma favorire quanto più possibile il flusso del riuso; prolungare la vita di un oggetto è una tecnica utile per diminuirne il costo di smaltimento.
La nostra società è caratterizzata dal consumismo e vi è una mancanza di attenzione nei confronti del riuso quando esso potrebbe essere utile a portare il consumo degli oggetti nuovi ad una dimensione sostenibile e ragionevole.

"IL RIUSO IN GENERALE E LE COSIDDETTE  R.R.R. CHE SONO LE POLITICHE EMANATE A LIVELLO EUROPEO  TROVANO DIFFERENTI APPLICAZIONI NEI VARI PAESI EUROPEI E L'ITALIA è UN PO' LENTA A RECEPIRE LE DIRETTIVE EUROPEE, QUINDI VI SONO DIVERSE DIFFICOLà AD AGIRE SIA IN TERMINI DI RICICLO CHE DI RIUSO.
LA NOSTRA SOCIETà è ABITUATA A RAGIONARE IN TERMINI DI CONSUMO MA QUESTO è INSOSTENIBILE ANCHE PERCHè LA MASSA DI RIFIUTI STA SUPERANDO I BENEFICI DI UN SISTEMA DI CONSUMO IN TERMINI DI AMBIENTE,COSTI,SPAZIO OCCUPATO..."


FATIMA.

mercoledì 26 marzo 2014

SENAPE




Nel giorno 26 Marzo 2014 ci siamo recate da Senape.
Senape si presenta come un vivaio urbano, ma grazie alle testimonianze dei proprietari, abbiamo scoperto che questo vivaio è molto di più.
Le piante presenti in questo ambiente vengono trattate solo ed escusivalente con prodotti biologici, ma non sono prodotte da loro.
Gli alimenti biologici, spiega il proprietario, sono sempre più richiesti. Ciò è dovuto a diversi episodi di malessere, avvelenamento e morte, successi in questi anni a causa di prodotti e organismi geneticamente modificati. Il biologico fa in modo che queste situazioni si possano facilmente evitare. I due ragazzi ci spiegano inoltre che hanno voluto aprire questo vivaio per avere una propria attività, e non dipendere da qualcuno che non apprezzi gli sforzi e il lavoro altrui.
Avere un vivaio vuol dire anche "essere al momento giusto con il prodotto giusto" : quando, ad esempio, un cliente ti chiede del rosmarino, devi essere in grado di forniglielo senza alcun problema.
Oltre a piante e prodotti biologici, abbiamo trovato anche tantissimi oggetti, (vasi, candele, lampade, saponette, e altri oggetti utili per la casa) tutti artigianali.
Nel negozio si trova anche un mini "salotto", dove puoi recarti per studiare, stare a computer, o semplicemente chiacchierare.
E, come se non bastasse, ci siamo accorte che proprio di fianco si trovava un negozio di alimenti biologici.
Ci ha informate su come la chimica intervenga sull'alimentazione, e come, da quando si ha questo fenomeno, ci siano sempre più problemi alimentari.
Ha illustrato come sia possibile aprire un negozio di prodotti biologici completamente soli, e come la popolazione si stia avvicinando a questo mondo, specialmente per un benessere fisico.

E' stata una bella esperienza, che ci ha informate su un modo a noi ancora in parte sconosciuto. Inoltre i ragazzi sono stati molto gentili, disponibili e aperti.

Sotto qualche foto della giornata :




















Ludovica, Ilaria, Martina, Laura