FRULLO FEA - 26/03/2014
Il giorno 26 marzo io, Arianna e Giacomo ci siamo recati nell'azienda Frullo FEA dell'Hera, dove c'è un termovalorizzatore.
In questa giornata il signor Mattioli ci ha spiegato di cosa si occupa l'azienda e come sono divisi i diversi settori e di cosa si occupano.
L'Hera è un gruppo che si occupa di offrire dei servizi (gas, luce, acqua e raccolta dei rifiuti) ai cittadini del territorio, è una multi-utility ed è la prima aggregazione di 13 aziende emiliane in Italia. Le ultime città che si sono associate sono state Padova, Trieste, Udine, Pesaro, Ancona e Macerata.
I vantaggi di questa multi-utility sono molti: c'è la possibilità di investimenti e quindi di essere quotati in borsa e con l'aggregazione sono possibili investimenti da parte delle banche i quali comportano a nuovi maccanari per lo smaltimento dei rifiuti (termovalorizzatori). Inoltre sono presenti innovazioni, sperimentazioni e progetti finanziati dalla Comunità Europea, è presente una sinergia: delle economie che si aggregano fra loro espandendosi offrendo così migliori servizi a miglior prezzo. Sono presenti anche dei contro: questa è un'azienda autonoma, non è controllata da un comune o da un sindaco e questo comporta a una grande responsabilità.
L'azienda si suddivide in diversi settori, alla base c'è la
direzione generale operations, successivavamente ci sono i reparti amministrativi, commerciali.. . La direzione generale operations eroga i servizi ed è divisa in: direzione energia, direzione acqua, direzione ambiente, direzione tecnica clienti che si occupa del rapporto con i cittadini. La direzione ambiente si occupa dei rifiuti e dei centri di raccolta, opera in quattro fasce: Modena-Ferrara, Bologna-Imola-Faenza e Rimini-Ravenna. Atesir è l'ente regolatore regionale e si interfaccia con le aziende al posto dei comuni, tratta le tariffe, le remunerazioni degli investimenti..., mentre la tariffa ambientale è in capo al comune.
L'area di Bologna-Imola-Faenza si suddivide a sua volta in 5 distretti:
- Bologna
- Bologna comuni limitrofi nord
- Bologna comuni limitrofi sud
- Imola e comuni
- Faenza, Lugo e comuni
Questi 5 distretti sono supportati dal supporto tecnico-amministrativo che si occupa del conteggio dei rifiuti erogati dai distretti, dei progetti dell'ambiente.
In ufficio invece ci si occupa della progettazione dei nuovi servizi per esempio il comune può fare richieste per la raccolta differenziata. A proposito di questa richiesta ci possono essere 3 alternative.
1.
PORTA A PORTA: questa alternativa è già attiva nel centro storico di Bologna e in diversi comuni e consiste nel rimuovere i cassonetti dei rifiuti, i quali verranno ritirati seguendo un calendario davanti al portone di casa propria. Il rifiuto non è conferibile liberamente.
I vantaggi di questa alternativa sono svariati: inanzitutto vengo differenziati molti rifiuti e i cittadini preferiranno acquistare prodotti meno imballati educando così alla raccolta differenziata. Uno svantaggio è che i rifiuti vengono accumulati in casa per più giorni del solito.
Inizialmente c'è un calo di percentuale di cittadini che differenziano ed è presente una migrazione di rifiuti dove chi abita in un comune dove si è adottato il sistema "porta a porta" porta i propri rifiuti nei cassonetti dei comuni vicini.
Il primo comune ad adottare questo sistema fu Monteveglio nel 2005, seguito poi da Crespellano (2008), Zola Predosa (2012) e Casalecchio (2013).
2.
RACCOLTA DIFFERENZIATA NELLE SCUOLE: questa iniziativa iniziò nel 2008 e consentiva di fare la raccolta differenziata di carta e plastica nelle scuole elementari, medie e successivamente nelle superiori. Nel 2013 la zona Navile ha concordato con i direttori didattici e il dirigente scolastico di applicare questa iniziativa in tutte le scuole (quasi 40). Ora sono attivi i quartieri San Donato, Savena, Porto e Santo Stefano. L'istituto Aldini è già attivo in questa iniziativa, seguirà il liceo Fermi.
3. LA CALOTTA: è un'alternativa al "porta a porta" e si hanno avuto risultati superiori del 70%. Consiste nel mantenere la presenza dei cassonetti ma applicando alle aperture delle limitazioni, una piccola apertura apribile attraverso una tessera nominativa e ci entra solo un sacchetto familiare. Ci sono delle varianti: può essere applicata solo al cassonetto dell'indifferenziata o anche in quelli di carta, plastica e vetro. Questo comporta a una riduzione della produzione dei rifiuti perchè i cittadini è come se si sentissero "monitorati" attraverso la tessera ma ha costi di produzione e di mantenimento molto alti.
Infine ci siamo recati in diversi uffici tra i quali l'ufficio di
reporting, che si occupa dei conteggi dei rifiuti inseriti nel database e vengono sviluppate le statistiche dei comuni e il controllo dei dati inseriti. Raccolgono in archivi i formulari, che sono dei documenti di trasporto che segue tutta la tratta del rifiuto il quale ha un codice CER. Di questo formulario ce ne sono 5 copie: una copia rimane al produttore alla fine del trasporto compilata dall'autista e dall'impianto, altre tre viaggiano sul camion insieme al rifiuto e rimangono all'autista e quest'ultima rimane all'impianto.
Abbiamo visitato anche il
reparto amministrativo: si occupa di pagamenti, delle fatture dei rifiuti e ha sviluppato anche un app chiamata "rifiutologo" che consiste in una applicazione che indica la collocazione esatta degli oggetti negli appositi cassonetti ed è anche possibile fare segnalazioni scattando foto a situazioni di disagio riguardanti i cassonetti e i rifiuti, queste segnalazioni vengono completate compilando un modulo il quale è mappato e arriva direttamente sul computer dell'impiegato che se ne occupa, successivamente all'intervento dell'autista, viene mandata una foto a chi ha fatto la segnalazione per dimostrare che è avvenuto l'intervento del gruppo Hera.
Erica